Eredità Morale

Giovanni è sempre stato un uomo semplice che ha vissuto ogni attimo della sua vita in pienezza, senza mai farsi travolgere dagli eventi.

Che cosa ci insegna Giovanni? Perchè lo vogliamo ricordare?

Anzitutto perchè è stato un giovane che non si è tirato indietro, non si è sottratto al suo dovere di servire la patria partendo per il militare consapevole che sarebbe partito per la guerra, ha salutato i suoi genitori e fratelli e ha fatto il suo dovere.

E’ stato ubbidiente e fedele agli impegni presi: durante il breve periodo di servizio di leva, si è impegnato per condividere in solidarietà le sue giornate con i suoi compagni commilitoni a Bolzano, eseguendo ciò che veniva comandato di fare.

Quando il nemico lo ha disarmato, poteva fuggire, non lo ha fatto ed ha condiviso con gli altri IMI il percorso e la sorte della maggior parte dell’esercito finendo nei lager nazisti.

Quando gli è stata offerta la possibilità di firmare come collaboratore di Hitler, Giovanni ha detto No. Così facendo ha contribuito con il suo No alla prima vera resistenza non armata, silenziosa soffrendo ogni angheria nei lager.

Nei Lager è stato solidale con in suoi compagni ed amici e quando ve n’era l’occasione, scambiava qualche sigaretta in cambio di un pezzo di pane…tanta era la fame.

Al ritorno a casa si è dato da fare per ricominciare una nuova vita, senza perdere tempo e senza essere trattato in modo speciale. Anzi il suo ritorno è stato difficile e nessuno sapeva cosa aveva fatto in quei lunghi mesi lontano da casa. Per anni non ha parlato ed ha conservato le sue esperienza dentro di sè.

Solo quando sono nati gli ultimi figli ha iniziato a raccontare le sue vicende, prima in famiglia e poi a tutti coloro che passavano per casa.

Negli ultimi anni in particolare dopo che è stata instituita la medaglia d’Onore Giovanni ha capito che la sua storia doveva essere raccontata e con i suoi figli ha iniziato un percorso di ricerca, ricostruzione e approfondimento della sua esperienza di Internato Militare.

Era rimasto in disparte nelle manifestazioni pubbliche ed in silenzio troppo tempo, ed ora tutti dovevano sapere cosa gli era capitato.

Quando è diventato anziano, non si è perduto d’animo, ha sempre camminato e fatto attività fisica nonostante le sue difficoltà ed ha sempre continuato a scherzare ironicamente con le persone.

Grazie all’ANEI e alla sua famiglia Giovanni ha compiuto un viaggio che non ha eguali: è ritornato dopo 74 anni, all’età di 94 anni nei luoghi della sua prigionia e con semplicità ha voluto incontrare le autorità del posto e “perdonare” chi lo aveva fatto soffrire tanti anni fa.

L’esempio che ha lasciato con questo viaggio di Testimonianza, Memoria e Riconciliazione è la vera eredità morale di Giovanni.

Questo gesto simbolico resta un esempio per tutti noi.

Un Ponte tra due paesi l’Italia e l’Austria.

La vera Europa fatta di popoli e culture che si incontrano.

La Pace che si costruisce da semplici gesti.

L’importanza della Testimonianza per Riconciliarsi …è Memoria!

Un pezzo di filo spinato può diventare un nodo, può diventare un ponte tra generazioni, un collegamento tra Nazioni, un punto fermo per ripartire